Considerazioni ed esortazioni di un imprenditore di Palinuro

QUALE POLITICA PER CENTOLA E PALINURO?

Vivere per trent'anni la politica di questa piccola collettività significa conoscere la mentalità e la psicologia della gente: il perché e il come un cittadino abbia assolto al ruolo di amministratore, quali capitali riesca a muovere, quali famiglie rappresenti, quali interessi debba e possa coprire. Gli amministratori, secondo me, si suddividono in tre tipi: coloro che pagano di tasca propria la disponibilità data ai cittadini per servirli; coloro che vogliono fortemente rappresentare il proprio popolo, fino ad arrivare a battaglie tribali o addirittura allo scontro fisico; coloro che sono stati candidati per rappresentare alcune caste o enormi interessi, ma, per propria incapacità, tolgono al territorio la capacità di sviluppo offerta; e infine quelli, che, essendo stati sopravvalutati, dimostrano tutti i propri limiti e la propria incapacità di affrontare i problemi o, se pure li affrontano, di risolverli. A questo punto nasce spontaneo il dubbio: questo tipo di amministratore è incapace o impossibilitato, è immobile o ingessato? Cioè si vuol capire, tutti vogliono capire, se tutto ciò fa parte di un progetto criminale per mettere il paese in svendita ed agevolare i falchi che acquisteranno a prezzi stracciati. O, meglio, lasciare che la povertà si impadronisca di una fascia sempre più vasta di cittadini, in modo che tutti diventino più vulnerabili e possano essere dati in pasto ai prestasoldi, il cui numero va ad ingrossarsi anno dopo anno. Purtroppo da qualche anno il paese si è sempre più impoverito di personaggi del tipo di quelli che hanno fatto grande Palinuro e che erano tanto stimati ed efficienti, che intorno a loro si muovevano onorevoli, ministri, testate di giornali e imprenditori come Predotti, che si inventò il Premio "Palinuro d’oro" e trasformò una stalla nella discoteca più "in" del meridione. Nelle ultime amministrative si è volutamente deciso di ripulire le liste elettorali da persone fattive, per mettere al loro posto buone donnine, bravi impiegati, rispettabili padri di famiglia, che ci mettono tanto del proprio per ricompensare i propri elettori, ma che non hanno alle spalle una forza politica, né fanno parte di un progetto politico. Una sola mente ha catalizzato negli ultimi vent’anni l’attività politica del Comune e la politica stessa è stata appiattita al punto tale che nessun imprenditore vuol confrontarsi con essa, seppure potrebbe rappresentare tranquillamente la categoria più forte e forse più sana del territorio. Queste sono invece le forze che dovranno impegnarsi nella nostra terra: è un loro dovere, perché lasciare ad altri il compito di rappresentarci è semplicemente deleterio. Se i giovani prendono coscienza che il loro posto di lavoro se lo devono guadagnare, innanzi tutto salvaguardando azioni che servano a migliorare il territorio e a preservare da speculazioni esterne il valore acquisito in questo paese, solo così esso sarà preservato dall’impoverimento e dal pericolo di trovarsi subordinato ad altre realtà turistiche. Energie imprenditoriali di Palinuro (perché è a voi che la gente fiduciosa si rivolge), forza lavoro di Foria S.Severino e S.Nicola, menti di Centola, uniamoci in un progetto comune di sviluppo e di educazione dei giovani, futuri amministratori o futuri manager! E’ da tutti noi che potrà nascere un progetto organico politico ed economico. Se dobbiamo confrontarci con questa amministrazione, abbiamo il coraggio di sottoporle progetti fattibili, di salvaguardia delle coste, di trasformazione del porto, costringendoli a confrontarsi con i responsabili del proprio partito, che pure in passato ci rinfacciarono l’incapacità di produrre e presentare progetti.

Luigi Cammarano