Suggerimenti per una politica civile e leale

Volantini e politica

Abbiamo letto negli ultimi tempi tre volantini, di cui due firmati dalla "Pantera Rosa" e un altro sottoscritto da "Amici della Lista Romano Speranza sindaco". Volantino quest’ultimo, prontamente smentito dal dott. Romano Speranza in pubblica piazza. Smentita a cui noi crediamo, perché il dott. Speranza è una persona - lo sanno tutti -, che non dice bugie. Ebbene rimane misterioso l’estensore (o gli estensori) di questi volantini. Siccome però sono ricorrenti, essi diventano uno strumento di informazione politica, cioè una sorta di giornalino, il cui redattore o i cui redattori sono anonimi. E qui cresce il nostro disappunto. Com'è che questi giornalini sono privi di autori? Non potrebbero gli estensori firmare quanto affermano? Essi potrebbero rispondere che se si presentassero a viso scoperto, le loro affermazioni potrebbero ingenerare dei processi penali a loro carico, ma, siccome dicono delle verità, sarebbero dei benemeriti a volto coperto. Io dico invece che così non va bene, che una tale pratica è non solo contro legge, ma che stimola il malcostume, il dileggio, l’omertà e che confonde l'opinione pubblica e che dà un cattivo esempio alle giovani generazioni; che è insomma immorale. Viviamo in un paese civile o in un paese del terzo mondo? Né l'uno, né l’altro: viviamo nel paese degli "Acchiappacitrulli", il paese di Pinocchio; così pare che pensino gli autori dei volantini in questione. La nostra gente però ha aperto gli occhi: non crede a una parola che non sia firmata, o perlomeno così noi riteniamo che sia, e così ritengono i 1034 elettori che hanno votato la lista Polo-Libeccio e tante altre centinaia di elettori che non l'hanno votata. Sebbene nell'ultima notte delle elezioni del 26 e 27 maggio scorsi molti elettori siano rimasti sconcertati dalla (falsa} notizia diffusa con grande malizia: che la lista "Polo-Libeccio" si era accordata con la lista della "Colomba": con tanto di nomi e cognomi, con ora, luoghi e notte specificamente indicati. Insomma una carognata, una diffamazione che fece certamente incassare alle altre due liste dei voti di indignazione di chi ancora era indeciso, e ingenerò dubbi e diffidenza anche in molte persone che avevano già votato. Un bel colpo, non c’è che dire! Di qualche gaglioffo. Il tempo però fa giustizia delle diffamazioni: noi siamo rimasti al nostro posto, in una posizione di ferma opposizione alla lista vincente e a tutti i manipolatori della pubblica opinione. Un’ultima considerazione a proposito del volantino della "Pantera Rosa" che cerca di denigrare l’opera che sta svolgendo l’ing. Paolino Vitolo quale direttore responsabile di questo foglio; giornale che è regolarmente iscritto al tribunale. Si capisce il dispetto che ha causato agli anonimi della notizia il vedere per la prima volta in questo Comune una persona, iscritta all’Albo nazionale dei Giornalisti, rendersi disponibile per la formazione di un libero giornale. Questo foglio intende fornire notizie all’opinione pubblica con serietà e impegno, e la disponibilità dell’ing. Vitolo è meritoria e lodevole. Conosciamo le vecchie campane: è di Centola; non è di Centola; è un forestiero; abita qua o abita a Napoli, ecc… Diciamo la verità: si vorrebbe chiudere il territorio a chiunque possa in qualche modo non essere controllabile. E’ questa una vecchia storia. Ma – guarda un po’! – nessuna legge prevede questa chiusura, nemmeno quella elettorale; e non lo prevedevano neanche le consuetudini medioevali. E’ soprattutto in un momento come questo che ci servono energie e professionalità, che magari qui non si possono reperire. Va finendo il tempo delle notizie-avvertimenti-minacce, delle calunnie, delle diffamazioni, del pettegolezzo gratuito, in breve del gioco delle tre carte, espressione di un modo di fare sotto-politica, che in qualche modo legittima l’inerzia dei governanti locali e causa gravi, gravissimi danni alla nostra comunità.

Giancarlo Serva