Spoil system: tempo scaduto. Arriva il commissario

Trascorso il termine utile per l'applicazione della legge sulle nomine degli alti funzionari

Vallo della Lucania – Spoil system: tempo scaduto. E' passato anche l’ultimo giorno utile per l’applicazione della legge. Da oggi, dunque, secondo quanto prescritto dalla normativa sulla poltrona più prestigiosa del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ci sarebbe dovuto essere il nuovo Presidente. Così, però, non è stato. L’intesa tra il governo e la regione, necessaria per la nomina del massimo rappresentante dell’ente, non c’è ancora. Il governatore Bassolino non ha ancora controfirmato il decreto del Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, il quale aveva indicato nella persona dell’avvocato Marcello Feola, il successore del prof. Giuseppe Tarallo. Di qui, la decisione del titolare del dicastero di commissariare per la seconda volta l’ente. La scelta è ricaduta su Aldo Cosentino, attuale direttore dei Servizi Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente. Il provvedimento, sulla cui certezza non ne fanno più mistero neanche a Roma, ha scatenato le veementi reazioni del centro-sinistra e soprattutto delle associazioni ambientaliste che hanno definito l’atto ministeriale "grave" oltre che "incomprensibile". Dalla Regione, intanto, fanno sapere che "i tempi per esprimere il parere sull’indicazione del Ministro non sono scaduti" (45 giorni -n.d.r). Di tutt’altro tono le dichiarazione degli esponenti del centrodestra che, ovviamente, sposano la linea adottata dal Ministro Matteoli definendo il commissariamento "inevitabile". Secondo la tesi del governo, infatti, alla base del provvedimento ci sarebbe proprio il mancato pronunciamento della Regione Campania sul nominativo proposto dal Ministero. Il commissariamento, dunque, servirà traghettare l’ente fino a quando non verrà siglata l’intesa tra il Ministro e il Presidente Bassolino. Ma non finisce qui. Contestualmente all’adozione dell’atto straordinario, il Ministero ha provveduto a notificare l’avvenuta revoca dei tre decreti di nomina dell’amministrazione del Parco. I decreti annullati riguardavano le nomine del Presidente dell’Ente, dei consiglieri di nomina ministeriale e di quelli scelti dalla Comunità dei sindaci. A quanto pare,dunque, la querelle che da due anni vede contrapporsi l’attuale governo e il gruppo dirigente del Parco sembra destinata a durare a lungo,e non è escluso che possa nuovamente lasciare le stanze della burocrazia per approdare ancora una volta nell’aula di un tribunale.

Ciro Troccoli Corrisp. "Cronache del Mezzogiorno"