di Paolino Vitolo
L’aver iniziato le pubblicazioni di Hermes nello scorso mese di dicembre ci concede il raro privilegio di poter stilare il bilancio di un anno già da questo numero di febbraio 2003, identificato pomposamente come “Anno II – N. 1”. Ciò significa solo una cosa: che siamo cresciuti in fretta, come i lettori potranno certamente notare, anche se indubbiamente cresceremo ancora. Il vecchio numero del nostro giornale è stato letto da molti; certamente tutti i cittadini del nostro Comune ne hanno almeno sentito parlare e, soprattutto, ne hanno parlato. Hermes è arrivato anche molto lontano da Centola, più di quanto si potesse immaginare. Abbiamo ricevuto lodi e apprezzamenti, ma anche critiche e suggerimenti. Ringraziamo tutti i lettori, ma soprattutto quelli che ci hanno criticato, perché sono proprio loro che ci hanno aiutato a migliorare; e ci aiuteranno ancora.
Anche il sottoscritto è stato criticato, ma non credo a fin di bene, per due semplici ed evidenti motivi: il primo – come diranno i maligni - è che sono troppo vecchio per migliorare, il secondo è che chi mi ha criticato non ha avuto il coraggio di firmarsi, ma ha preferito trincerarsi dietro il comodo pseudonimo di un animale da fumetto, reso celebre da uno storico film di David Niven. In ogni caso l’anonimo un risultato l’ha ottenuto, e non so se sia un miglioramento. Se, infatti, io fossi soltanto “un altro napoletano di cui non si sentiva il bisogno”, come sono stato appunto apostrofato, non mi sarei degnato di rispondere a chi non ha il coraggio di mostrarsi apertamente, ma, siccome sono palinurese per l’anagrafe, per libera scelta e – insisto – per amore, non solo rispondo, ma esorto anche il signore in questione ad approfittare del nostro giornale per scrivere ed esprimere le proprie opinioni, nello spazio che vorrà e che saremo felici di mettergli a disposizione. Purché si firmi, naturalmente, o si firmino, se gli anonimi fossero più di uno. Solo così egli, o essi, potranno dare un reale contributo allo sviluppo e al benessere della nostra terra, che non ha certo bisogno di chiacchiere sparse in giro su foglietti fotocopiati, ma di proposte concrete, confronto civile e onestà intellettuale. Come già dissi nello scorso numero, Hermes non è il giornale di un solo gruppo politico e tanto meno di un solo partito. Hermes è il giornale di tutti quelli che vogliono costruire un futuro migliore, di tutti i cittadini desiderosi del bene comune, di tutte le persone volenterose e in buona fede. Chiunque, animato da questi sentimenti, voglia scrivere sul nostro giornale, sarà sempre il benvenuto, e noi saremo onorati e felici di aver dato spazio alla sua voce.
Paolino Vitolo