Decadenza di una città

Centola, un paese storico che nel dopo guerra ha vissuto tempi difficili.

C’era una povertà che portò intere famiglie ad emigrare, poi negli anni ‘50 furono scoperte le bellezze e la natura del nostro territorio.

Nel 1970 cominciarono a nascere strutture turistiche, e l’economia cominciò lentamente a decollare soprattutto grazie anche al Club Med, che diede una grande svolta al nostro comune sia in termini economici che occupazionali, dando lavoro a oltre 200 persone.

Furono costruite decine e decine di abitazioni, in quel periodo eravamo finalmente usciti dalla povertà, ma questo miracolo ebbe vita breve, grazie a degli avvoltoi che negli anni 80 incominciarono a scendere in campo.

In poco tempo si distrusse tutto quello che si era costruito in 30 anni, da quel momento in poi l’ economia del nostro paese iniziò a decrescere.

Economia portante di quel periodo era data anche dagli affitti degli appartamenti che la gente locale aveva costruito con tanta fatica e in tanti anni di sacrifici. Tutto questo venne messo in ginocchio da un’edilizia selvaggia che svendette il nostro territorio a forestieri senza scrupoli, e di ciò dobbiamo ringraziare la "politica scellerata" attuata dagli amministratori di quegli anni.

Oggi il nostro è diventato un paese morto, infatti ci ritroviamo con un centro storico in agonia, in stato di abbandono, vie chiuse e case in pericolo di frana.

Nel 1997 un amministratore disse: "Cittadini, vi prometto di impegnarmi personalmente per risolvere i problemi del centro storico di Centola". Purtroppo abbiamo potuto vedere che hanno saputo risolvere solo i loro affari personali, illudendo ancora oggi nel 2002 le famiglie con promesse di posti di lavoro.

Promesse che durano quanto il tempo di una campagna elettorale, forse perché c’è gente alla quale fa piacere che tutto resti così com’ è.

Centola era un paese pieno di vita la cui piazza era famosa per la gente che si intratteneva fino a tarda sera, ma da un po’ di tempo questo luogo di ritrovo si è svuotato, non è più quello di una volta!

Aniello Cuomo