8 marzo 2025

Ambiente e 5G. Contrasto insanabile?

di Paolino Vitolo

L’installazione dell’antenna 5G per le telecomunicazioni a ridosso dell’ex Club Med sulla spiaggia delle Saline è stata bloccata da un ricorso al TAR, in attesa dell’udienza che si terrà il prossimo 19 marzo. Questa è stata la logica conclusione dell’ondata di sdegno per l’offesa allo stupendo ambiente naturale di Palinuro, che anch’io ho contribuito ad alimentare con il mio articolo del 2 marzo scorso sullo stesso argomento (La bellezza di Palinuro può sopportare questo?).

A questo punto, a scanso di polemiche e incomprensioni (che pure ci sono state, come sempre) credo sia opportuna qualche pacata riflessione.

Innalzi tutto sgombriamo il campo da una diffusa affermazione non suffragata, anzi confutata dalle evidenze scientifiche. Le antenne 5G, che servono principalmente per connettere i nostri telefonini, emettono onde elettromagnetiche, così come i telefonini stessi, ma queste non sono pericolose.

Il nostro universo, più che di materia, è letteralmente zeppo di onde elettromagnetiche. Queste onde hanno due caratteristiche fondamentali che ne determinano la qualità: la frequenza e l’intensità. Il nostro sole (e anche le altre stelle) ci inonda di onde elettromagnetiche di varie frequenze. La retina all’interno dei nostri occhi è tappezzata di cellule sensibili alla luce, cioè alle onde elettromagnetiche di una certa gamma di frequenze, che costituiscono appunto la luce visibile, con tutti i suoi bellissimi colori. Le frequenze inferiori a quella del rosso (raggi infrarossi) non sono visibili, ma possono scottarci, se troppo intense. Anche quelle superiori a quella del viola (raggi ultravioletti) non sono visibili, ma possono farci molto male, se troppo intense. C’è poi tutta una gamma di frequenze nella nostra vita quotidiana: pensate al forno a microonde (che ha bisogno di una vera e propria corazza di metallo per non danneggiarci) o ai raggi X, capaci di attraversare il nostro corpo, o le onde emesse dal telecomando dei nostri cancelli, di cui non ci accorgiamo (ma il cancello sì).

Da quanto detto finora, mi sembra evidente una considerazione: l’intensità è la caratteristica delle onde elettromagnetiche che può renderle pericolose. Il sole infatti ci può scottare, mentre le stelle, pur emettendo onde di frequenze simili, non possono farlo.

Bene, le antenne 5G per telecomunicazioni emettono onde della stessa frequenza ed intensità di quelle emesse dai nostri telefonini. Se queste fossero pericolose, i nostri telefonini, che portiamo in tasca, che maneggiamo continuamente e che spesso portiamo all’orecchio, ci avrebbero già ammazzati da tempo.

Spero ora di non annoiarvi con un’altra considerazione scientifica, che però ci spiegherà il motivo per cui si debbano installare tante antiestetiche antenne 5G.

Il mio telefonino (così come anche i vostri) quando è acceso si scarica anche se non lo uso. Il motivo di ciò è che esso, anche se non lo tocco, continua a trasmettere un messaggio del tipo “Io sono il numero 3478110106… io sono il numero 3478110106… … …” (A proposito, quello è veramente il mio numero: potete chiamarmi o inviarmi messaggi). Questi messaggi sono ricevuti dall’antenna 5G più vicina. L’intensità del segnale è piuttosto bassa, per evitare appunto che il telefonino mi faccia male: quindi se l’antenna è più lontana di circa 2 km il telefonino risulta “spento o irraggiungibile”. Ecco spiegato il motivo per cui sono necessarie molte anzi moltissime antenne 5G. Ed è anche per questo motivo che, quando vado per esempio in Sardegna via mare, il mio telefonino non funziona.

In verità una soluzione ci sarebbe e si chiama telefonino satellitare. In parole povere le antenne 5G non starebbero più a terra, ma su piccoli satelliti artificiali che girano a 400 – 500 km di altezza. Questa soluzione è già una realtà e si tratta della rete Starlink di Elon Musk, che attualmente possiede circa 7000 satelliti, ma che ha promesso che a breve diventeranno 35.000. Non c’è dubbio che questa sarà la soluzione del futuro per le telecomunicazioni, perché essa assicura, senza alcun impatto ambientale, una copertura completa, anche in mezzo al mare o nel deserto del Sahara. Però secondo alcuni dementi, che evidentemente hanno nostalgia del medio evo, Elon Musk è un cattivo e quindi anche le sue idee sono demoniache. Quindi alla rete tipo Starlink ci arriveremo – è inevitabile – ma, grazie a un branco di idioti, dovremo aspettare un po’ di più.

E allora, come conciliare la necessità delle antenne 5G, con l’impatto ambientale? Esiste un palliativo: mascherare le antenne come se fossero elementi naturali. In calce a questo articolo ci sono foto che mostrano soluzioni del genere. Non saranno un gran che, ma per evitare polemiche e discussioni infinite, potrebbero contribuire a salvare capra e cavoli.

Auguri.

 



Per saperne di più fare clic qui: https://www.wired.it/attualita/ambiente/2016/05/25/antenna-albero-calzavara/ o qui: https://it.made-in-china.com/...