21 maggio 2024

La Prima carta cagliaritana

(dall'Archivio Dipartimentale di Marsiglia)

di Walter Iorio

La Prima Carta cagliaritana, redatta nel giudicato di Cagliari intorno al 1089 sotto il regno del giudice Costantino Salusio II, è una delle più antiche testimonianze scritte della lingua sarda.

Essa fa riferimento alla donazione, ai monaci benedettini dell'abbazia di San Vittore di Marsiglia, del monastero di San Saturno da parte del sovrano magistrato, che conferma e accresce le concessioni stabilite dal padre Orzocco Torchitorio I.

Il testo del documento, qui riportato in scriptio continua, è conforme all'edizione di M.K.Wescher, Charte sarde de l'Abbaye de Saint Victor de Marseille écrite en caractères grecs, in Bibliothèque de l'École de Chartes, 35 (1874), pp. 256-265, che  presenta ancora qualche lacuna, variamente integrata (1) :

Ἠ<ν> νόμ[...] δε πάτη ετ δε φίλ[...] σσάντου σπήριτου  – ἔγϖ ἰoύδι[κι …......... βολουντάδε δε δόννου δ[έου] ποτεστάνδω πόρτη δε
Kάραλη  ….............................................. σο ηστα κάρτα πρò κάωσα κη δέδητι πάτ-3 ρε μέου ἰoύδι[κι Tριγοτόρι. ἀ σάντου Σατούρνη ….... ησα δονν[ι]κάλια σοῦα δεούσω κουν σέρδους σοῦας. 4 ἐ κ[ουν ἀκίλας σοῦας. Ἀ Φoράτω Kόρσω κ[ουν  μουλιέρε σοῦα ἐ ἀ φίλιoυς σουους. σένε σοφία κε λασσέ 5 λίβερα πρò ὰνεμα δε φίλια μία δόννα Ἐλένη.  ἐ δο  ….......... το …..... βέλο  ἐ α μουλιέρα σοῦα ἐ ἀ φίλιoυς σουους. 6 ἐ ἀ Σκαφράου 7 ἐ α μουλιέρα σοῦα ἐ ἀ φίλι[oυς σουους] ἐ δó λη βερβεκάριου. ἀτ Toυρβηνῆ Kεκερέος.  ἐ α μουλιέρα σοῦα ἀ φίλι-oυς σουους ἐ Kωσταντίνω Κόρςω ἐ α μουλιέρα σοῦα ἀ φίλιoυς σουους ἐ α Γιάνη. 8 Ὀρκεσ ό ἐλ λά- 9 τους δὲ φ ίλιoυς σουους κ[η] φούητι [φίλια] σοῦα λίβερα ε λέβoντι. oύνo σουπέρ κλουκα βία λάτους ἀ ησα μάμα ε ἀ φίλια δε Kωσταντίνoυ Κόρςoυ. ἐ Koμητα Κόκκας φίλιο δε 10 Kωσταντίν η Κόκκας. ε δό λη βήνια ην Τέρτριω ε ησα δομέστια δε  κανάλε δε Τουφου. ἐ παρτζόνε 11 κάντου ἄπω ἠν Σετζάλε ἐ ην εσάλτο ἐδ  ἄκουα ἐτ τέρα ἀρατόρια κή ἄπω ἀβ ἅπα μία 12 δόννα Γεωργία δε Σετζάλε. κ[ή] πάρτζω κουν φράτρες μίους, ἐ ησα δομέστια δε γρ …...  δε άκκουα 13 τόττα. κάντου ἄπo  ἐ ησα δομέστια μία. δε κάστρω δε Μουγέτη. ἐ πλάτζας δε δοννικέλου Πέτρου. 14 κη σούντου ἄντε κλήσια Σατούρνη. ἐ δομέστια δε Kελλάριους. κή μι τρραμουτέη. ἐ δ ἀγριό- 15 λας. κη σούντου σοῦπρα δονν[ι]κάλια δε Κλούσω. ἐ παρτζόνες μίας κή πάρτζω κουνΤζέργης δὲ 16 Γουνάλη ἠν Πλάταγες. ἐ ην Κοῦρβας. ἐ δολλη 'ìσέμητα δε κανάλη δε Σίνναη. κη φούη δ'άου μέου 17 ἰoύδικι Mαριάνη.δέητ ίλλα φράττε μέου δόννου Γουνάρη. ἀτ Τερβενὴ δε Κούρκας. ἐς σε καστηκοῦ σα 18 σέμητα. δάβα πράδη, ἐ 
δάβα βουδουρη.  ἐ …....λκερε. ἐ δάβα οίτη – ἐτ ἔγω ἰούδικη 19 Σαλούση πρò ἀμάντζα δὲ πάτρε μέου. δέ ήλλα .. μα δε Τουρβενὴ δε Κούρκασο ἀ νηασέλης σέμητα 20 μία δε τηρία. κη φούητι δε ρένου δε ἀρμεντάριου. εδ ἄπασίνδε πρόδε σάντου Σατούρνου. ἐ κόνδο 21 μανδέστε. κούν παρήλιου δὲ Σίνναη. κουν …. σερβήτζιο.  ἐ ἐσ σίαντα ην μάνους δε δόννου 22 δέου. ἐ σίατ ίλλης Δόλίας ἰoύδικη. ἐ σίαντα  ην [μάν]ους δὲ πρεσβητόρε κι ἄετ ἔσερε ἐ ἠνπερατόρε[ε]. κή λά- 23 τη καστικάρε ἤστα δελεγάντζια ἐ φαγερε κάντου νάρατ ἤστα κάρτα σίατ βενεδίττου 24 δάβα δέους ἐ δάβασ σάντα Μαρία ἐ δά[βασ σάν]τoυ Σατoύρνου. ε δες τέστιμόνους δονικέλου Μαριάνη. 25 δονικέλου Ὀρτζόκορ. δονικέλου Tζέργης λόκου Σαλ[βα]τόρη. δονικέλου Koμητὰ. δονικέλου Γουνάρη͎.δο- 26 νικέλου Πέτρου. δονικέλου Tρογοτόρη. ἐ κή λατα ἠνβέρτερε 27 ἄπατα ἀνάθεμα ἀβα πάτρε ἐδ φίλιου ἐ σπήριτου σάντου. ἐ δε σάντα Μαρία ἐ δὲ δώδεκε ἀ- 28 πόστολους. ἐ 1S προφέτας KΔ σενιοῦρες T[IH] σάντους πάτρες. ἐσ σόρτηκουν Ioύδα τραγιτόρη. 29 φίατ. φίατ. ἄμεν. - ἐ φά τζάντα μίσσας σoυας πρò άνεμα δὲ
πάτρε μέου 30 ἰoύδικη Ὀρτζόκορ ἀσ σάντου Σατούρνου ἠν ….. δίες δὲ Αγούστου κάντου φουτ μόρτου. ἐ ἀ να- 31 τάλε δὲ σάντoυ Σατoύρνου. ἐ ἀν νατάλε Δόμηνον ἐ[σ] Σάβατο δὲ Kαρῆσεκ....  αλ Λούνης δὲ 32 πους Πάσχα πιτζῆνα. ἐ δετόττα ἠσ'άττερα κάσσα. ε ἀ τζαντάντε σερβέτζιο δε δέους ἐ προ σεδε- 33 η σάντα δε κλήσια. Ἀμήν. Γένοιτο. γένοιτο .


In nome del Padre, del del Figlio e dello Spirito Santo. Io Salusio, sovrano, per*volontà del Signore Dio governando il Regno di Càlari con la curadorìa di Campidano di Pluminos emanai* questo documento per le donazioni che mio padre Giudice Torchitorio2 fece a San Saturno [...]: - la sua donnicalìa di Cluso3 con i suoi servi e le sue ancelle: Forato Corso con sua moglie e i suoi figli, tranne Sofia che lasciai libera in suffragio dell’anima di mia figlia Elena; [donnichello**...] con sua moglie e i suoi figli; Scarfau con sua moglie e sua figlia; il pastore Torbeno Chercheros con sua moglie e i suoi figli; Costantino Corso con sua mogli e i suoi figli; Gianni Orcheso con la metà dei suoi figli [...]; Forata Corso, figlia di Costantino Corso; Comita Concas, figlio di Costantino Concas.

- la vigna in località Tertrio;                                                                                                                    
- la domèstia di Canale de Tufu;                                                                                                                
- la porzione di mia proprietà in località Sezzale e Tertrio;                                                                     
- il saltus, le acque e la terra aratoria che ho ereditato da mia nonna donna Giorgia di Sezzale e che
divido con i miei fratelli;                                                                                                                         
- tutto quanto ho nella domèstia* di Gr(egori) de akkua;                                                                                
- la mia domèstia di Castro de Mugete;                                                                                                    
- le aie davanti alla chiesa di San Saturno , del principe Pietro;                                                                  
- la domèstia di Kellarios che mi cambiai (?);                                                                                            
- le aie che si trovano sopra la donnicalìa di Cluso;                                                                                      
- le mie porzioni di terra che divido con Sergio de Gunali in località Platages e Kurbas;                       
- la terra aratoria nel Canale di Sinnai che fu di mio nonno, il re Mariano, e che mio fratello  

Gonario* diede a Torbeno di Curcas, la quale và dal punto di guardia, ai prati, [...], a Sicci.                                   
E io, re Salusio, per amore verso mio padre dono:
-a Niaselo (?) il villaggio di* Torbeno di Curcas [...] e la terra aratoria di Tiria che fu del Fisco statale ed era già affidata a un armentario, e ne abbia vantaggi San Saturno, assieme al prniliu di Sinnai, e siano nelle mani del Signore Dio, e sia [...], e siano nelle mani del sacerdote che vi sarà. E sia benedetto da Dio, da Santa Maria e da San Saturno l’imperatore (sovrano) che conserverà questa disposizione e farà quanto prescrive questa carta. Ed è testimonio il donnikellu Mariano, il principe Orzocco, il principe e lokusabatori Sergio, il principe Comita, il principe Gonario, il principe Pietro, il principe Torbeno, il principe Mariano, il principe Torchitorio. E chi si opporrà a quest’atto riceva l’anatema dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo, da Santa Maria, dai dodici Apostoli e dai 16 Profeti, dai 24 Signori, dai 318 Santi Padri, e facciano la stessa fine di Giuda traditore. Così sia, amen. E i monaci facciano le loro messe a San Saturno per l’anima di mio padre re Orzocco Torchitorio* nei giorni: di Agosto, per l’anniversario della sua morte, della festa di San Saturno, del Natale, del sabato di Quaresima e del lunedì dopo la Pentecoste e di tutta l’altra cosa (?) e badino soprattutto al servizio di Dio e della Santa chiesa. Amen, così sia fatto.

Il manoscritto di questa carta, conservato negli Archives Départementales des Bouche-du Rhône (Abbazia di San Vittore, I. H. 88,n. 427), fu pubblicato per la prima volta proprio da M.K. Wescher, (dove se ne può leggere anche un fac-simile di M. Blanchard non esente da errori).  Successivamente ne pubblicò un'edizione corretta O. Schulz, in Zeitschrift für Romanische Philologie, 18, 1894, pp. 144 e segg., mentre circa mezzo secolo più tardi ci fu quella di G. Lazzeri, Antologia dei primi secoli della letteratura italiana, Milano, HOEPLI, 1942, pp. 50-58. 

Ma l'edizione più completa è stata curata da E. Blasco Ferrer, Crestomazia dei primi secoli della letteratura italiana, ILISSO, vol. I, Nuoro, 2003, pp. 51-62 e vol. II, p. 28.

Un puntuale commento ha pubblicato Ettore Cau sul sito scrineum/biblioteca/Cau/cau_greco.htm.

All'indagine paleografica dl testo hanno lavorato O. Schena, Nota sulla presenza e sulla cultura dei Basiliani in Sardegna nel Medioevo, in Archivio Storico Sardo, 33, 1976, pp. 88-90 e L. Perria, La carta sarda di San Vittore di Marsiglia. Scrittura e tradizione bizantina in Sardegna nell' età giudicale, in G. Mele (a cura di), Chiesa, potere politico e cultura in Sardegna dall'età giudicale al Settecento, ISTAR, Oristano, 2005.

Eccone il testo nella traduzione italiana reperita in G. Serreli-G. Soru, Carta  Cagliaritana in caratteri greci (detta anche prima carta cagliaritana) 1089- 1103, in Archivo delafrontera.com/wp-content/uploads/2011/08/. (2)

Ma la particolarità di questo documento consiste nel fatto che, prodotto in lingua sarda campidanese, è scritto con i caratteri dell'alfabeto greco, intendendo richiamare alla memoria la gloriosa dominazione bizantina, ovvero esprimere una velleità di distinzione da parte di chi la invii. (3)

Si tratta di un testo di grande interesse storico, civile e documentario proveniente dall'area meridionale della Sardegna e databile, forse, al 1089: in ogni caso non oltre il 1103.

Di fatto, però, esso poco si discosta dalla materia ereditaria e giuridica di altri documenti segnalati nel territorio peninsulare.

 

Note

(1) Il manoscritto di questa carta, conservato negli Archives Départementales des Bouches-du Rhône, (Abbazia di San Vittore, 1. H. 88, n. 427), fu pubblicato per la prima volta da K. Wescher, Charte sarde de l’abbay de Saint Victor de Marseille en caractères grecs, in Bibliotèque de l’école des chartes, 35, 1874, pp. 255-265 e segg. Successivamente furono pubblicate l'edizione dell'omonimo documento di O. Schulz, in Zeitschrift fur romanische Philologie, 18I, 1894, p. 144 ss. e, a distanza di cinquant’anni, quella di G. Lazzeri, Antologia dei primi secoli della letteratura italiana, HOEPLI, Milano, 1954. In tempi più recenti è apparsa la pubblicazione di E. Blasco Ferrer, Crestomazia sarda dei primi secoli, ILISSO, voll.I II, Nuoro, 2003. Un puntuale commento ha prodotto E. Cau, consultabile nel sito http://dobc.unipv.it/scrineum/ biblioteca/ Cau/ cau_greco.htm. Per i caratteri paleografici, si consiglia la lettura di O. Schiena, Note sulla presenza e sulla cultura dei Basiliani in Sardegna nel Medioevo, in Archivio Storico Sardo, 30, 1976, pp. 88-90 e L. Perria, La carta sarda di S. Vittore di Marsiglia. Scrittura e tradizione bizantina in Sardegna nell’età giudicale, in G. Mele (a cura di), Chiesa, potere politico e cultura in Sardegna dall’età giudicale al Settecento”, ISTAR, Oristano, 2005, pp. 361-366.

(2) La traduzione è stata tratta da G. Serrelli-G. Soru, Prima Carta Cagliaritana (1089 – 1103) y Seconda Carta Marsigliese (1190-1206)da http://www.archivodelafrontera.com/wp-content/uploads/2011/08/CLASICOS012.pdf Le lacune dell'edizione del Wescher sono state integrate proprio grazie alle proposte degli studuiosi e convenientemente segnate con un asterisco *, mentre l'unica dello scrivente articolista è riconoscibile dall'inserzione di un doppio asterisco **

(3) Precisamente l'alfabeto greco viene “adottato con consapevolezza, neppure in modo non sistematico (almeno fino ai primi decenni del secolo XII) dalla cancelleria dei giudici del Campidano per la redazione dei documenti. Un segnale per definire non solo la propria identità di giudici-re, ma anche per esprimere, con messaggio forte e chiaramente visibile, il collegamento con il precedente dominio io bizantino” (E. Cau, Peculiarità e anomalie della documentazione sarda tra XI e XIII secolo, ISTAR, Oristano, 2000, pp. 361-362, n. 112).

 

Bibliografia

E. Blasco Ferrer, Storia linguistica della Sardegna, NIEMEYER, Tübingen, 1984.
M. Bragalia-A. Mastino-G.C. Ortu, Storia della Sardegna. Dal tardo Impero Romano al 1350, LATERZA, vol. II, Bari, 2002 (con, all’interno, importanti documenti storici).
B. Fois (a cura di), M. Virdis Le prime manifestazioni della scrittura nel cagliaritano, in Judicalia. Atti del Seminario. Cagliari, 14 dicembre 2003, CUEC, Cagliari, 200 (e leggibile in https:// web. unica. it/unica/protected/343866/0/def/ref/MAT343863/
P.E. Guarnerio, L'antico campidanese dei secoli XI-XIII secondo le antiche carte volgari, UNIONE TIPOGRAFICA COOPERATIVA, Cagliari, 1906.
P. Mannichedda, Medioevo latino e volgare in Sardegna. Nuova edizione completa e corretta, CUEC, Cagliari, 2012.
P. Mattone-P.F. Sumbola, I settecento anni degli Statuti di Sassari. Dal Comune alla città regia, ANGELI, Milano, 2018.
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G. Milia, La civilta giudicale, in AAVV, Storia dei sardi e della Sardegna, vol II: Il Medioevo dai giudicati agli aragonesi, JACABOOK, Milano,1987.
A. Monteverdi (a cura di), Testi volgari italiani anteriori al Duecento, MAGLIONE,Roma, 1935.
G. Paulis, Studi sul sardo medievale, ILISSO, Nuoro, 1997.
G. Paulis-I. Pintu-I. Putzu, Repertorio plurilingue e variazione linguistica a Cagliari, ANGELI, Milano, 2013.
F. Sabatini, Italia linguistica delle origini, ARGO, Lecce, 1996.
N. Sapegno, Compendio di Storia della letteratura italiana. Dalle origini alla fine del Quattrocento, Firenze, LA NUOVA ITALIA, Firenze, 1956.
A. Solmi, Carte volgari dell’Archivio Arcivescovile di Cagliari. Testi campidanesi dei secc. XI-XIII, OLSCHKI, Firenze, 1905; Id., Le carte volgari dell'Archivio Arcivescovile di Cagliari, in Archivio Storico Italiano, 239, 1905, pp. 3-65, s. V, vol. 36.
P.F. Sumbola, La Sardegna nel Mediterraneo tardomedievale, CERM, Trieste, 2013.
B. Terracini, Romanità e grecità nei documenti piú antichi di volgare sardo, in Id., Pagine e appunti di linguistica storica, LE MONNIER, Firenze, 1931.
K. Wescher, Charte sarde de l’abbaye de Saint Victor de Marseille en caractères grecs, in Bibliotèque de l’école des chartes, 35, 1874, pp. 255-265.
C. Zedda, Il codice di Santa Maria di Cluso. Una fonte preziosa su Cagliari e la Sardegna medievale, ARKADIA, Cagliari, 2020.
C. Zedda-R.Pinna, La Carta del giudice cagliaritano Orzocco Torchitorio, prova dell'attuazione del progetto gregoriano di riorganizzazione della giurisdizione ecclesiastica della Sardegna, TODINI, Sassari, 2009.

 

 

Dalla risorsa digitale

Carte volgari dell’Archivio Arcivescovile di Cagliari, in https://www.reisar.eu/category/carte-
M.M. Deriu, Il silenzio degli inizi della letteratura anche in Sardegna, in Fondazione Sardinia
https://www.academia.edu/4509060/Medioevo_latino_e_volgare_in_Sardegna
https://www.wikidata.it-it.nina.az/Prima_Carta_cagliaritana.html