Sabato 11 marzo 2023 si è tenuto presso sede de "La Nuova Controcorrente" in Napoli il convegno intitolato "Istria: le foibe e l'esodo" per ricordare le migliaia di italiani trucidati dai comunisti del comandante iugoslavo Tito ed i milioni di italiani, più fortunati perché non persero la vita in modo orribile, gettati spesso ancora vivi nelle profonde cavità carsiche denominate foibe, ma privati dei loro averi, delle loro case, delle tradizioni e dei ricordi della terra che i loro avi avevano abitato e civilizzato da oltre mille anni.
Il convegno ha avuto l'onore di ospitare uno di questi italiani, Guido Botteri, originario di Zara, l'italianissima città fondata dalla Repubblica Serenissima di Venezia, che egli dovette abbandonare ancora bambino con tutta la sua famiglia.
Il convegno è stato anche l'occasione per ripresentare, dopo oltre ventidue anni, gli atti di un convegno di argomento simile che si tenne a Napoli il 28 gennaio 2001. Il titolo di quell'evento era "Foibe. La storia in cammino verso la verità", a significare che a quell'epoca la storia doveva ancora percorrere molta strada per assolvere al suo compito istituzionale: stabilire la verità dei fatti. C'erano ancora veti politici, opportunismi, faziosità, che impedivano alla storia di fare il suo dovere. Non dimentichiamo che, un pugno di anni prima dell'evento del 2001, un presidente della Repubblica Italiana era andato ai funerali dell'infoibatore Tito a rendere vergognosamente omaggio al feretro dell'assassino. E non dimentichiamo che il 10 novembre 1975 fu firmato il trattato di Osimo con cui l'Italia accettò, tranquillamente, di sacrificare la sua integrità territoriale, senza che il mondo politico (salvo poche eccezioni) sembrasse quasi accorgersene.
Per chi sia interessato alla sostanza di questo vergognoso trattato riporto qui di seguito il testo ricavato da ChatGPT:
Il Trattato di Osimo è un accordo internazionale siglato il 10 novembre 1975 nella città di Osimo, in Italia, tra l'Italia, la Jugoslavia e il Vaticano. L'accordo riguardava la risoluzione delle questioni territoriali, amministrative e finanziarie riguardanti la regione della Venezia Giulia, che era stata oggetto di controversie tra l'Italia e la Jugoslavia fin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il trattato prevedeva la suddivisione del territorio conteso tra l'Italia e la Jugoslavia, stabilendo il confine tra i due Paesi lungo la linea del fiume Timavo. La Jugoslavia ottenne il controllo di gran parte del territorio dell'ex provincia di Gorizia, mentre l'Italia mantenne il controllo della città di Trieste e di una parte della regione circostante.
Inoltre, il trattato stabilì il riconoscimento reciproco delle rispettive minoranze etniche e il diritto alla libera circolazione delle persone e dei beni tra i due Paesi. Infine, l'accordo prevedeva anche la restituzione al Vaticano di alcuni beni confiscati dallo Stato italiano durante il periodo dell'Unità d'Italia.
Il Trattato di Osimo rappresentò un importante passo verso la normalizzazione dei rapporti tra Italia e Jugoslavia, contribuendo alla stabilizzazione della situazione politica e sociale nella regione della Venezia Giulia.
Chi invece, non disponendo del volume degli atti mostrato nell'immagine a sinistra, voglia approfondire i contenuti del convegno del 2001, può consultare il sito: https://www.isses.it/Convegno280101/AttiConvegno280101.htm
Comunque da allora la storia ha percorso molta strada e, pur con molta fatica, sta conquistando la verità.
Ricordiamo che finalmente, il 30 marzo 2004 fu istituito il giorno del Ricordo dei martiri delle foibe. Evidentemente gli ostacoli politici che ci avevano costretto a dimenticare, o almeno a fingere di dimenticare, erano stati finalmente rimossi.