30 marzo 2022

L'esperienza enologica nell'antica Cina

di Walter Iorio

La Cina, attualmente il più vasto stato indipendente del continente asiatico, si estende per più di dieci milioni di kmq, di un territorio diversamente conformato, variamente coltivato e mineralogicamente dotato.

Tra i numerosi prodotti agricoli ha sempre avuto una rinomanza sovrana il riso, risorsa alimentare basilare e più che sufficiente al fabbisogno nazionale, poi frumento, mais, ortaggi, patate e barbabietole da zucchero a motivo appunto della varietà dei terreni su cui si estende. 

Per quanto, tuttavia, non figurino nella dotazione agricola del paese estensioni significative di viti, è ormai certo che un tempo, almeno, anche nell'Estremo Oriente asiatico si riscontrassero testimonianze di una vitis vinifera selvatica, come dimostrano recenti studi internazionali di vitivinicoltura svolti in territorio cinese: un primo tipo di questo frutto prezioso risalirebbe anzi attorno al 9000 a.C. circa, quando avrebbe avuto inizio la vinificazione della preziosa specie botanica.

A giudizio, infatti, di uno dei massimi esperti nel campo, Patrick McGovern, professore aggiunto di antropologia e direttore scientifico del progetto di Archeologia biomolecolare per la cucina, le bevande fermentate e la salute presso il museo dell'Università della Pennsylvania a Filadelfia, essa rappresenta la “prima bevanda alcolica confermata chimicamente al mondo”, scoperta “a Jiahu nella vallata del fiume Giallo (in provincia di Henan)”, e “databile a circa il 7.000-6.600 a.C. (epoca del Neolitico)”: per la precisione si trattava propriamente di “una forte bevanda fermentata fatta di uve selvatiche miste a biancospino cinese (Crataegus pinnatifida), riso e miele” che attesta lento ma reale progresso cognitivo delle genti locali nella coltivazione della pianta e nella vinificazione del frutto. Una scoperta del genere autorizza a sperare nella possibilità “di trovare prove chimiche per una bevanda fermentata dal periodo paleolitico” poiché “la ricerca spesso ha in serbo grandi sorprese” così che, per esempio, potrebbe avere un fondamento giustificabile l'ipotesi che “i vini d'uva di Hajji Firuz Tepe rinvenuti nell'Azerbaigian Occidentale, del Caucaso e della Regione dell'Anatolia Orientale “sarebbero le prime bevande alcoliche del mondo, provenienti dalla cosiddetta culla della civiltà posta nel Vicino Oriente” ma nulla vieta la possibilità di constatare anche in Cina la presenza di “campioni che si sono rivelati ben precedenti a qualsiasi altro”(1).

Nella sconfinata plaga estremo-orientale asiatica è stata riscontrata altresì la presenza di produzione di uve di montagna naturali, come, tra le altre, quella della Vitis ficifolia(2)e quella propriamente filifolia(3)nel corso del II e I millennio a.C.(4).

Sembra peraltro che anche la produzione della birra fosse in gran parte scomparsa fin dai tempi della dinastia Han a favore di bevande più forti e fermentate da miglio, riso e altri cereali, benché simili liquori alcolici denominati collettivamente Huangjiu siano stati spesso tradotti come vino; ma, notoriamente caratterizzati da un indice alcolometrico pari al 20%, essi vengono ancor oggi considerati abbastanza distinti dal vino d'uva (葡萄酒) tra gli stessi cinesi.

Dalla storia dell'età alessandrina, di millenni successiva alle vicende finora narrate, oggi si sa con certezza che le esplorazioni condotte da Zhang Qian nelle regioni occidentali (le Xiyu), corrispondenti pressappoco all'odierno Xin Jiang, il vino è pervenuto fin negli stati governati dai diàdochi ellenisti derivanti dallo sfaldamento dell'impero faticosamente costruito da Alessandro il Macedone: il Dayuan, il regno greco-battrianoe il regno indo-greco, che avevano introdotto la viticoltura nell'Asia Centrale mentre il sospinto commercio internazionale permise al primo vino prodotto da uve di più evoluta Vitis vinifera di entrare in Cina.

Dopo una breve parentesi di diminuito interesse per la bevanda, il commercio con l'Occidente venne ripristinato per iniziativa della dinastia Tang, ma rimase per lo più di utilizzo esclusivamente imperiale; ma fu merito della dinastia Song la sua diffusione presso il popolo.

Dopo di che notizie in merito all'enologia cinese forniva Il Milione di Marco Polo, che in pieno XIII secolo, evidenziava la continuata preferenza delle genti locali per i vini di riso ancora ai tempi della dinastia Yuan.

Ma le sue informazioni preziosissime esulano dal contesto cronologico dell'umanità antica prescelto come tematica di elezione della presente ricerca.

Ciò che, tuttavia, disorienta il lettore, come, del resto già osservato, in qualche misura, a proposito della civiltà indiana, sembra del tutto inesistente, anche presso i popoli dell'estremo oriente continentale, la benché minima prospettiva teologica di questo nettare soavissimo, un pur minimo momento liturgico, un pur episodico istante di convivialità: un dettaglio curioso per una civiltà di sapienza millenaria che certamente ha un retroterra intellettuale e cultuale notevolissimo.

Ne sia esempio, valido per tutti gli altri, un pensiero, meglio un'immagine poetica, di Wei-Zhang, che scriveva: vicino all'urna del vino la ragazza è come la neve, i suoi polsi bianchi come la brina, come la neve, laddove è mirabile il contrasto cromatico fra il colore della bevanda e quello della giovane che si trova a un di presso della preziosa bevanda.

E invece non esiste nulla dello spessore simbolico e teologico delle civiltà occidentali e medio-orientali.

Eppure una robusta cultura contadina ha informato di sé la storia millenaria di questo popolo che solo nell'immediato dopoguerra e in seguito alla rivoluzione culturale del 1949 iniziata da Mao Tze tung ha sposato l'interpretazione laica della vita, spazzando residui di un'antica e persistente identità feudale.

 

Note

(1) Internet Archive, Prehistoric China. The Wonders that were Jiahu. Thr world's Earliest Fermented Beverages. Professor patrick Mac Govern the Scientific Director for Biomolecolar Archeology Project for Cuisine, fermented Beverages and Health at the UPM in Philadelphia. .

(2) P. Eijchoff, Wine in China. 3000 years of Science. Discovery and Inventions with a forword by Joseph Needham, SIMON & SCHUSTER, New York, 1986, p. 101.

(3) Internet Archive Wine Production in China, 3000 years ago, (del 28 agosto 2008).

(4) J, Gernet, La vie quotidienne en Chine à la veille de l'invsion mongole, MAISONNEUVE, Paris, 1949 (trad. ingl. a cura di H.M. Wright, Diary Life in China, in The Eve of the Mongol Invasion 1250-1276, SUP, Stanford, 1962).

 

 

Bibliografia

P. Eijchoff, Wine in China. Its historical and contemporary development, in Interne Archive (del 15 Diecembre 2017). 

Enciclopedia Hoepli, voce Cina, HOEPLI, vol. III, (C) Milano, 1969, pp. 1234-1240.

J. Gernet, La vie quotidienne en Chine à la veille de l'invsion mongole, MAISONNEUVE, Paris, 1949 (trad. ingl. a cura di H.M. Wright, Diary Life in China, in The Eve of the Mongol Invasion 1250-1276, SUP, Stanford, 1962).

G. Hames, Alchool in World-history, ROUTLEDGE, London, 2010. Internet Archive, Prehistoric China. The Wonders that were Jiahu. The world's Earliest Fermented Beverages. Professor Patrick Mac Govern the Scientific Director for Biomolecolar Archeology Project for Cuisine, fermented Beverages and Health at the UPM in Philadelphia. 

Internet Archive, Wine production in China 3000 years ago (del 28 Agosto 2008). 

R. Temple, The Genius of China.3000 years of Science. Discovery and Inventions with a forword by Joseph Needham, SIMON & SCHUSTER, New York, 1986, p. 101, in Internet Archive del 28 Agosto 2008.

E dalla risorsa digitale

Internet Archive, Prehistoric China. The Wonders that were Jiahu. The world's Earliest Fermented Beverages. Professor Patrick Mac Govern the Scientific Director for Biomolecolar Archeology Project for Cuisine, fermented Beverages and Health at the UPM in Philadelphia. 
https://www.penn.museum/sites/biomoleculararchaeology/?page_id=247

Internet Archive, Wine production in China 3000 years ago (del 28 agosto 2008).