17 novembre 2018

Termovalorizzatori in Campania? Certo che SÌ.

di Paolino Vitolo

Negli ormai lontanissimi anni ’90 del secolo scorso il governatore della Regione Campania era Antonio Rastrelli, gentiluomo d’altri tempi, esponente di un partito, MSI prima AN poi, che oggi non esiste più. Da allora sono passati poco più di vent’anni, ma, guardando allo sfacelo della politica italiana di oggi, sembra sia passato un secolo, anzi di più: un’era geologica.
Bene, nonostante appartenesse ad un’altra era, Rastrelli aveva già individuato uno dei problemi principali della Campania, quello dei rifiuti. E lo aveva anche risolto, con la realizzazione di ben cinque progetti ESECUTIVI, uno per ogni provincia campana, preparati da tecnici dipendenti della Regione (quindi senza spese aggiuntive per consulenze). Di questi progetti andò a buon fine solo uno, quello della provincia di Napoli, cioè il termovalorizzatore di Acerra. Invece i progetti delle altre quattro province purtroppo abortirono, a causa della bramosia di potere di infimi traditori, oggi quasi tutti scomparsi, tranne qualcuno che ancora si aggira in oscuri sottoboschi politici.

Il termovalorizzatore di Acerra

A questo punto penso sia il caso di aprire una parentesi tecnica. Un termovalorizzatore è un impianto in cui entrano i rifiuti umidi e da cui escono preziosa energia elettrica, sabbie ricche di concimi per l’agricoltura e, come scarto finale, vapore acqueo. Niente di pericoloso per l’ambiente, quindi, come invece avviene per gli spaventosi roghi che mani criminali e camorristiche appiccano nella famigerata “terra dei fuochi”.

Rogo nella terra dei fuochi

Il termovalorizzatore di Acerra ha salvato Napoli da un destino di degrado come quello in cui sembra oggi affogare una grande città come Roma, niente meno che la capitale d’Italia. Purtroppo però, nel prossimo anno il termovalorizzatore di Acerra dovrà fermarsi per manutenzione straordinaria per un tempo speriamo breve. In questo periodo dovremo rassegnarci a spedire a tanto al chilo i nostri rifiuti in Germania o in Olanda, dove, oltre ad incassare i nostri soldi (tanti), produrranno anche energia elettrica.
Questo il ministro Matteo Salvini l’ha capito e, non so se consapevolmente, ha ripreso l’idea di Rastrelli: la Campania ha bisogno di realizzare i termovalorizzatori per le altre quattro province che ne sono prive, allineandosi così alle eccellenze di alcune regioni italiane, soprattutto del nord, e dei principali paesi europei.
Invece gli onorevoli (?) Di Maio e Fico non l’hanno capito. Poverini, proprio non ci arrivano, forse perché basano le loro fortune sull’ignoranza e sul pregiudizio, qualità peraltro molto diffuse nel Movimento di cui fanno parte.
Ma purtroppo dobbiamo tenerceli, perché hanno preso tanti voti. È la democrazia, bellezza!
Almeno fino a quando qualcuno, speriamo presto, non si deciderà a staccare la spina. Auguri!