Chi giunge per la prima volta a Palinuro, attratto dalla fama di quella che un tempo era considerata la meta turistica più prestigiosa del Cilento, corre il serio rischio di rimanere deluso. La delusione non deriva certo dal mare e dalle spiagge, che, nonostante l’incuria e la violenza della breve stagione di agosto, continuano ad essere splendidi; la natura di Palinuro è sempre superba e incantevole, anche se non più incontaminata come ai tempi ormai remoti del Club Mediterranée.
La delusione deriva invece dalla struttura stessa del paese. Quando Palinuro era solo uno sparuto gruppo di case di pescatori, quando c’era una sola strada e qualche sentiero di campagna, si poteva capire come il lungomare non fosse altro che una scogliera disseminata di saline naturali e che la piazza principale non fosse altro che il sagrato di una chiesetta ad una sola navata. Ma oggi che Palinuro continua a fregiarsi, a ragione, del titolo di “perla del Cilento” non è ammissibile, anzi non è comprensibile da parte del turista ignaro, il fatto che non esista un lungomare e che quella che pomposamente si chiama piazza Virgilio non sia altro che lo slargo di una strada invasa quasi sempre (tranne che nelle ore di chiusura serale estiva) da un nutrito traffico automobilistico.
Eppure la piazza, intesa come punto di ritrovo e di aggregazione, luogo dove i cittadini si incontrano e parlano, la piazza – dicevamo – ci sarebbe. Si tratta di quella conosciuta come piazza Murat, dal nome dell’antico palazzo che la sovrasta, dove si narra che Gioacchino Murat pernottò una volta durante il suo breve regno napoletano.
Nella figura qui sopra sono indicate in giallo la piazza Virgilio e in rosso la piazza Murat. Le due piazze sono unite da una via pedonale con gradoni ed in particolare la piazza Murat è suscettibile di essere enormemente ampliata utilizzando l’area a verde incolta che si vede nella parte sinistra dell’immagine, adiacente al corso Pisacane.
Il fatto che piazza Murat fosse la vera piazza di Palinuro i palinuresi lo sapevano da sempre, perché da sempre in quella piazza si è tenuto il mercato. Questo mercato ospitava tutti i giorni due o tre banchi alimentari, ma una volta alla settimana tutti gli spazi venivano riempiti da un grande mercato di generi vari. Stranamente da un po’ di tempo a questa parte il suddetto mercato è stato trasferito in posti a dir poco improbabili, come la strada di ingresso del paese (con disagi incredibili per il traffico) o la via che unisce i due rami della strada del faro.
Il motivo di questa stranezza? È presto detto: gran parte dell’area di piazza Murat è di proprietà privata e da tempo immemorabile l’amministrazione comunale ha pagato un canone mensile ai proprietari per l’uso di pubblica utilità del suolo. Peccato che questi pagamenti siano stati sospesi da alcuni anni che perciò i proprietari abbiano richiesto la restituzione dei loro beni. A questo punto ci si sarebbe aspettato che il Comune saldasse i debiti con i proprietari, del resto di entità non rilevante, e che restituisse alla popolazione l’uso della piazza. Invece l’unica azione intrapresa è stata quella di dichiarare la piazza non più di pubblica utilità, con decisione unilaterale senza il conforto di una delibera di giunta. Così si capisce perché il mercato non si fa più a piazza Murat.
E i palinuresi che cosa dicono? Bene, non tutti sono d’accordo con questo nuovo stato di cose, anzi in maggioranza vorrebbero che Palinuro avesse finalmente una piazza degna di questo nome e questa non può essere che piazza Murat. Inoltre ci risulta che un vecchio progetto prevedeva anche la costruzione di un parcheggio sotterraneo sotto la piazza, parcheggio che risolverebbe i problemi del traffico estivo, che oggi dura poco, purtroppo o per fortuna, ma che tutti vorremmo durasse molto di più, visto che il clima di questa terra benedetta consentirebbe una stagione turistica di almeno sei mesi all’anno.
Per dar voce alla popolazione un gruppo di opposizione al Comune di Centola ha avviato una raccolta di firme per dare una piazza a Palinuro. Ci sembra che questa iniziativa sia finalmente per il bene comune e non per gli interessi di pochi. Ci auguriamo che essa abbia successo e che Palinuro possa fare così un altro passo avanti sulla strada dello sviluppo e della dignità che le competono e che meriterebbe.
Auguri, Palinuro!